La scuola elementare, costruita dopo il terremoto del 1908 per la solidarietà dei fiorentini, venne chiamata “Città di Firenze”. Distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale, è stata ripristinata nel 1949.

Nel 1965 nasce nello stesso plesso, con lezioni pomeridiane, la scuola media “Evemero da Messina” quale sezione staccata della media statale di Ganzirri. Dal 1992/93 tale scuola media, rifatta nuova nella zona nord di Ganzirri, abbandona definitivamente i locali della “Città di Firenze” che resta così soltanto scuola materna ed elementare.

Vi è poi una scuola materna ed elementare distaccata a Granatari e frequentata dai pochi alunni di quella zona. Infine, sempre a Granatari, vi è una scuola materna privata “Puffilandia”.

Nell’anno 2002, a Capo Peloro , è stato inaugurato il Parco Letterario Horcynus Orca, impresa culturale che prende il nome dall’omonimo romanzo di Stefano D’Arrigo. E’ un’officina di saperi in cui si combinano i segni del passato con le sfide del futuro.

Le strutture sorgono negli ex locali del tiro a volo oltre a quelli di Scilla.

A Capo Peloro sono localizzati gli spazi espositivi, i laboratori di ricerca, le sale multimediali, gli impianti per lo spettacolo e le strutture di servizio.

Tale Parco ripropone, nella sua metodologia di offerta turistica e culturale, l’architettura complessa del romanzo da cui prende il nome e rappresenta l’opportunità di ripensare criticamente l’identità culturale dello Stretto come identità composita da inventare mentre la si scopre.

Vari sono i suoi servizi e le attività: Spazio accoglienza, finestra sullo Stretto, diving center e minicrociere, centro educazione ambientale e osservazioni astronomiche, lido e spiagge attrezzate, bookshop. Per chi volesse passare le vacanze tra mare e cultura vi si presentano: mostre d’arte contemporanea, incontri con autori, recital, spettacoli teatrali, concerti, rassegne cinematografiche, poesia dialettale siciliana, laboratori letterali eccetera.

Sarebbe il caso di piantare le “Tre Palme”, uno dei grandi simboli del suddetto romanzo, nella spiaggia di fronte al Parco ed inoltre erigere un monumento di Stefano D’Arrigo nell’ingresso o magari di fronte al “suo” mare.-