Capo Peloro, un mito di uno specchio d’acqua, punto d’incontro e scontro tra i “duemari”, suggestioni uniche al mondo, si misurerà nel futuro con un’idea progettuale che armonizzi l’intera area? Parrebbe di sì.
Si è espletato un “Concorso europeo di riqualificazione ambientale e funzionale di Capo Peloro” ed il 20 marzo 2001 si è svolta, in Fiera, la mostra dei progetti vincitori e partecipanti.
Il primo classificato, il più completo, è stato: “Staccando l’ombra da terra” che ha per capogruppo il prof. Arch. Jan-Pier Buffi, con ing. Antonella Versaci ed altri, che ha vinto il premio di 75 milioni di vecchie lire.
Tale progetto che prevedeva un costo pari a 138 miliardi di lire proponeva come obiettivo vero quello di considerare il luogo materiale come strumento per far emergere e valorizzare la dimensione ideale e concettuale, cioè il ripensamento del suo significato denso di passato e di futuro pluridimensionale.
Nella foto vi sono i dati dimensionali del progetto.Si dovrebbe passare quindi alla fase realizzativa utilizzando i finanziamenti comunitari di Agenda 2000, come da programma dell’Amministrazione Comunale, che pare sia un punto fondamentale del progetto di crescita strutturale ed economica della città per i prossimi decenni.
Si deve sperare quindi che i nostri amministratori e tutte le istituzioni diano una rapida esecuzione a questa coinvolgente idea.
Stefano D’Arrigo si è laureato con una tesi sul poeta tedesco Friedrich Hòlderlin. Il verso finale della sua lirica “Ricordo” dice: “…Ma toglie e da memoria il mare, e anche l’amore scruta con occhi attenti. Ma ciò che dura lo edificano i poeti”.
Speriamo che la città abbia qualche poeta capace di edificare il progetto della riqualificazione di Capo Peloro. Noi possiamo soltanto scrutare con occhi attenti.-